Semi di gratitudine

Opera rituale di Ilaria Vasdeki
per Semenzaio, Installazione a cura di Bada Architettura
Open House 2022 Roma

Benedetta Di Donato & Gjiada Orsini – lo studio Bada Architettura –  mi hanno invitato a partecipare all’edizione 2022 di Open House, un evento annuale che in un solo weekend celebra il design e l’architettura nella Capitale.
Circa 200, siti di qualunque epoca e solitamente inaccessibili, vengono aperti al pubblico attraverso visite guidate gratuite.

L’intervento di Bada Architettura ha come titolo ‘Semenzaio’ ed ospita 25 architetti.
A ciascuno di noi è stato chiesto di portare un oggetto simbolico che rappresentasse un seme per inventare lo spazio della casa come vorremmo che fosse o come crediamo che sarà.

Il mio oggetto simbolico nel Semenzaio è il raccoglitore di semi che tengo in cucina e sul tavolo da pranzo.
Un oggetto concreto e ancorato alla realtà della vita quotidiana, ma allo stesso tempo un oggetto carico di significati e replicabile da tutti. Un oggetto che porta con sé l’intenzione del cambiamento e che testimonia quanto questo sia a portata di mano.

Tra desiderio e destino vorrei che la casa fosse un luogo dove coltivare la consapevolezza e l’amore per la terra, soprattutto nelle grandi città.

Un luogo di appartenenza dove guarire le nostre ferite ancestrali, quelle ferite di quando lasciammo lo spazio sacro dei boschi e del selvatico oltre i confini dell’abitato.

Vorrei che la casa fosse un luogo di vita, di natura, di bellezza e cambiamento, attraverso la quale riconnetterci soprattutto con l’intimità del nostro corpo.

Gli scienziati hanno constatato che gli abitanti delle città hanno una maggiore probabilità di soffrire di attacchi di panico (+20%) e di malattie mentali come la depressione (+40%), che hanno una attività cardiaca più elevata, una maggiore pressione sanguigna, un più alto livello di cortisolo (ormone dello stress) e una più intensa attività dell’amigdala, la struttura cerebrale che è responsabile della sensazione di paura.

Chi vive in città è sottoposto ad uno stress ambientale costante, abituato a muoversi in contesti artificiali progettati a tavolino per rendere la vita più efficiente e produttiva.

Il nostro corpo ha bisogno di tornare ad una dimensione naturale, ha bisogno di riconnettersi ai cicli della terra per guarire.

Guarire vuol dire fare i conti con ciò che nella nostra vita provoca disagio, vuol dire elaborare nuove consapevolezze, riconnetterci con la saggezza innata del corpo, che è natura.

La casa del futuro sarà una casa che ci permetterà di co-creare insieme alla natura, facendoci sentire parte di quella meravigliosa rete di interconnessioni e interdipendenze che è il vivente.

I Semi di Gratitudine che ho portato per il Semenzaio collettivo sono i semi raccolti in casa dalla frutta e dalla verdura che mangiamo.
Un gesto di attenzione al ciclo della vita che pratichiamo nei gesti quotidiani.

Durante le mie camminate in natura questi semi tornano alla terra come una offerta, un ringraziamento, un gesto rituale di amore e reciprocità.

L’attenzione produce cambiamenti significativi nel corpo e nella coscienza, ma anche nella materia. Cambiamenti concreti, praticabili, che mettono radici profonde nel pianeta e i cui frutti possono andare oltre, per divenire sogno e destino.

SEMENZAIO – Informazioni
Via Casilina, 216

Mezzi pubblici
Metro:Bus: FC1 Alessi / 105

Max 7 persone per volta
Durata: 45 min.
Accesso: con prenotazione su sito Open House Roma e rush line
Accesso disabili: No
Permesso di fare foto: Si
Non si tratta solo di riconnetterci con Madre Natura, ma di ritrovare la connessione perduta con il nostro istinto,
la creatività, il coraggio luminoso, la visione sottile, la reciprocità.
Si tratta di ritrovare la connessione con l’anima selvaggia, che è stata a lungo esiliata e giudicata, estirpata
a forza come una erba infestante.

Chi sono

Ilaria Vasdeki, sono bioarchitetto PhD, Insegnante di Yoga e Meditazione, studiosa di arti contemplative e di estetica giapponese.
Attraverso il mio lavoro aiuto le persone a connettersi con la natura e a fiorire, una casa alla volta.

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